VolTerra di Dante

Il nostro tour ci porterà a scoprire Volterra e la Val di Cecina: il padre Alighiero prestava infatti servizio per conto del Podestà di Volterra, mentre la madre, Bella degli Abati, era nativa di Montegemoli. La città etrusca, con i suoi impervi calanchi e le voragini delle Balze, sembra racchiudere in sé alcune delle caratteristiche descrizioni della Commedia, soprattutto l'ambientazione dell’Inferno che non si può non paragonare alla vicina Valle del Diavolo.
Eppure, come per un senso di misterioso e malinconico pudore, neppure una volta nel suo altissimo poema Dante nomina la città di Volterra, all’epoca una delle vere e proprie capitali della Toscana. 

Partendo appunto dai suoi presunti natali e da quello che tali scenari potrebbero aver suscitato nel personale immaginario del poeta, ci caleremo in un percorso all'insegna dal coinvolgimento emotivo ed esperienziale nell'opera dantesca, e condivideremo i sentimenti suscitati dalla lettura delle sue parti più significative, con relativi approfondimenti.

Inizieremo dal “Locus Amoenus” del Teatro Persio Flacco, teatro all’italiana tra i più antichi, inaugurato nel 1820, da qui muoveremo per avventurarci  alla scoperta del territorio: dalla visita al borgo materno di Montegemoli fino alla Valle del Diavolo, per tornare poi all'austera Volterra e alle sue Balze, che ammireremo da una visuale privilegiata, quella dell’antica badia camaldolese – già esistente da tre secoli all’epoca di Dante – da cui si domina uno sterminato specchio di territorio fino al Golfo di Spezia. Questo itinerario, spirituale e fisico, proprio come il viaggio dantesco, si concluderà con una realistica discesa agli inferi nella visita alla miniera di Montecatini, dalla quale potremo finalmente uscire “a riveder le stelle”.