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Molazzana

Molazzana

avvolta dalle vette delle apuane con i suoi borghi e i suoi paesaggi sconfinati

Il territorio di Molazzana è raccolto tra i 1859 m. s.l.m. della Pania Croce, la Regina delle Apuane, e le rive del fiume Serchio. Da monte a valle, il comune si mostra ricco di paesaggi inconsueti e di panorami che colpiscono per la loro vastità, spaziando dai rilievi fino al mare. A caratterizzare questo territorio, si erge il profilo dell’Omo Morto, il gigante di pietra formato dalle vette del Puntone di mezzo alla roccia, il naso, la Pania della Croce, la pancia, il pizzo delle Saette, i piedi.

Cosa vedere a Molazzana e dintorni

Il capoluogo, Molazzana, adagiato a metà costa, in posizione privilegiata, si sviluppa intorno ai resti di un castello estense del XV secolo e, nella vecchia scuola, ospita il Museo Linea Gotica Garfagnana, collegato anche ad itinerari sulle postazioni militari di Grottorotondo.

La zona, come del resto tutte le montagne della Garfagnana, è un paradiso per alpinisti e escursionisti, ma anche per gli speleologi, grazie alle numerose grotte e voragini presenti sull’altopiano della Vetricia, come l’abisso Revel, profondo 316 metri, che per anni ha mantenuto il primato mondiale di verticale a salto unico.

Proprio sotto la Pania, l’Alpe di S. Antonio è la frazione più in quota del comune, antico alpeggio a 800 metri di quota, oasi di pace, amatissima da Fosco Maraini, antropologo, alpinista, fotografo, scrittore e poeta italiano, che ha scelto di riposare qui per sempre.

Scendendo troviamo i borghi di Eglio e di Sassi dove, in audace posizione panoramica troviamo l’antica Chiesa di San Frediano con la sua torre campanaria, sorta su una più antica rocca distrutta nel 1370. Caratteristica anche la piccola Chiesa della Madonna della Neve che si trova sulla strada che collega Sassi con il nucleo colonico di Granciglia e Castelnuovo di Garfagnana.

Brucciano invece si trova sulla strada che, attraverso Calomini e Vergemoli, porta alla Grotta del Vento attraverso una stretta strada panoramica. Cascio è, infine, uno dei pochi esempi rimasti di borgo fortificato, con poderose mura, porte e torrioni risalenti al 1615. Il paese è collegato a Molazzana da una bella mulattiera che passa dai mulini di Vescherana, parte della Via del Volto Santo. All’interno della parrocchiale dedicata a San Lorenzo, una terracotta di Madonna con Bambino di Benedetto da Maiano.

Il capoluogo, Molazzana, adagiato a metà costa, in posizione privilegiata, si sviluppa intorno ai resti di un castello estense del XV secolo e, nella vecchia scuola, ospita il Museo Linea Gotica Garfagnana, collegato anche ad itinerari sulle postazioni militari di Grottorotondo.

La zona, come del resto tutte le montagne della Garfagnana, è un paradiso per alpinisti e escursionisti, ma anche per gli speleologi, grazie alle numerose grotte e voragini presenti sull’altopiano della Vetricia, come l’abisso Revel, profondo 316 metri, che per anni ha mantenuto il primato mondiale di verticale a salto unico.

Proprio sotto la Pania, l’Alpe di S. Antonio è la frazione più in quota del comune, antico alpeggio a 800 metri di quota, oasi di pace, amatissima da Fosco Maraini, antropologo, alpinista, fotografo, scrittore e poeta italiano, che ha scelto di riposare qui per sempre.

Scendendo troviamo i borghi di Eglio e di Sassi dove, in audace posizione panoramica troviamo l’antica Chiesa di San Frediano con la sua torre campanaria, sorta su una più antica rocca distrutta nel 1370. Caratteristica anche la piccola Chiesa della Madonna della Neve che si trova sulla strada che collega Sassi con il nucleo colonico di Granciglia e Castelnuovo di Garfagnana.

Brucciano invece si trova sulla strada che, attraverso Calomini e Vergemoli, porta alla Grotta del Vento attraverso una stretta strada panoramica. Cascio è, infine, uno dei pochi esempi rimasti di borgo fortificato, con poderose mura, porte e torrioni risalenti al 1615. Il paese è collegato a Molazzana da una bella mulattiera che passa dai mulini di Vescherana, parte della Via del Volto Santo. All’interno della parrocchiale dedicata a San Lorenzo, una terracotta di Madonna con Bambino di Benedetto da Maiano.

Piatti tipici

Il borgo di Cascio lega il suo nome ad una eccellenza gastronomica della Garfagnana: la Criscioletta, una grossa cialda simile ai “necci” preparata a base di farina di granturco, farina di grano duro e acqua e festeggiata nella sagra paesana nata nel 1969, in onore del santo patrono.

Il borgo di Cascio lega il suo nome ad una eccellenza gastronomica della Garfagnana: la Criscioletta, una grossa cialda simile ai “necci” preparata a base di farina di granturco, farina di grano duro e acqua e festeggiata nella sagra paesana nata nel 1969, in onore del santo patrono.

Garfagnana e Media Valle del Serchio