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Itinerari
Viaggio tra borghi e pievi delle colline lucchesi

Un itinerario alla scoperta di paesi e ville nobiliari

Siete in città e da tempo accarezzate l'idea di un soggiorno sospeso tra natura e cultura?
Quello che fa per voi è una breve peregrinazione che vi lasci attraversare le colline lucchesi.

Un itinerario in macchina che porta a scoprire i borghi sospesi e suggestivi di questa zona, piccoli gioielli di un territorio che riesce a sorprendere con la sua tranquillità, la sua lentezza, ma anche con la sua storia, la cultura e alcune eccellenze enogastronomiche.

Di paese in paese, una tappa dopo l'altra, vale la pena sostare un attimo in più in ognuno di questi borghi caratteristici, per coglierne tutti i dettagli e l'atmosfera.

1.
Tappa 1
Villa Basilica

Alle pendici dell'altopiano delle Pizzorne si trova il piccolo borgo di Villa Basilica. Questo agglomerato di case, di fondazione romane, era conosciuto in passato per la sua fiorente produzione di ottime spade e altre lame di difesa.
Il territorio fu teatro di lunghe contese tra le quattro province confinanti, conclutesi nel XVI secolo con la vittoria dei lucchesi. Sulla luminosa piazza centrale, arrampicata sul colle, la basilica dell'Assunta, conserva al suo interno ampie parti del pulpito romanico con scene bibliche e un crocifisso del Berlinghieri.

Alle pendici dell'altopiano delle Pizzorne si trova il piccolo borgo di Villa Basilica. Questo agglomerato di case, di fondazione romane, era conosciuto in passato per la sua fiorente produzione di ottime spade e altre lame di difesa.
Il territorio fu teatro di lunghe contese tra le quattro province confinanti, conclutesi nel XVI secolo con la vittoria dei lucchesi. Sulla luminosa piazza centrale, arrampicata sul colle, la basilica dell'Assunta, conserva al suo interno ampie parti del pulpito romanico con scene bibliche e un crocifisso del Berlinghieri.

2.
Tappa 2
Pieve di San Gennaro

La Pieve di San Gennaro è la più grande ed elaborata delle tante pievi che punteggiano il cammino dalle Pizzorne, oltre che la priam che si incontra seguendo questo itinerario. Ricostruita nel XII secolo su un edificio preesistente, lungo la sua navata destra si trovano un prezioso pulpito istoriato del 1162 attribuito al maestro Filippo.
La statua in terracotta raffigurante l'Arcangelo Gabriele è stata recentemente attribuita a Leonardo da Vinci.

La Pieve di San Gennaro è la più grande ed elaborata delle tante pievi che punteggiano il cammino dalle Pizzorne, oltre che la priam che si incontra seguendo questo itinerario. Ricostruita nel XII secolo su un edificio preesistente, lungo la sua navata destra si trovano un prezioso pulpito istoriato del 1162 attribuito al maestro Filippo.
La statua in terracotta raffigurante l'Arcangelo Gabriele è stata recentemente attribuita a Leonardo da Vinci.

3.
Tappa 3
Montecarlo

Nel 1331 i fiorentini distrussero il paese di Vivinaja. Prontamente ricostruito e fortificato, il nuovo centro abitato fu dedicato a Carlo IV di Boemia, sostenitore dei lucchesi, e il nome cambiato in Montecarlo, in riferimento al sistema difensivo lucchese.
Oggi qui si passeggia circondati dalla pace nelle tranquille vie del paese, si ascolta buona musica nel settecentesco minuscolo Teatro dei Rassicurati e si osserva il panorama dall'alto del colle circondato da bei vigneti, magari sorseggiando un bicchiere di ottimo Montecarlo DOC.

Nel 1331 i fiorentini distrussero il paese di Vivinaja. Prontamente ricostruito e fortificato, il nuovo centro abitato fu dedicato a Carlo IV di Boemia, sostenitore dei lucchesi, e il nome cambiato in Montecarlo, in riferimento al sistema difensivo lucchese.
Oggi qui si passeggia circondati dalla pace nelle tranquille vie del paese, si ascolta buona musica nel settecentesco minuscolo Teatro dei Rassicurati e si osserva il panorama dall'alto del colle circondato da bei vigneti, magari sorseggiando un bicchiere di ottimo Montecarlo DOC.

4.
Tappa 4
Le Ville

Lungo il percorso di mezza collina si possono visitare una serie di tesori tutti da scoprire: la barocca Villa di Carmigliano, arredata con le sete lucchesi, il giardino di Villa Mansi, nel quale si trova una bellissima pescheria decorata da statue, l'elegante Villa Oliva col suo giardino terrazzato, l'arboreto esotico di Villa Grabau e infine la Villa Reale, con il suo incredibile parco ricco di dettagli magici e curiosi, come il piccolo teatro dove suonò Paganini.

Lungo il percorso di mezza collina si possono visitare una serie di tesori tutti da scoprire: la barocca Villa di Carmigliano, arredata con le sete lucchesi, il giardino di Villa Mansi, nel quale si trova una bellissima pescheria decorata da statue, l'elegante Villa Oliva col suo giardino terrazzato, l'arboreto esotico di Villa Grabau e infine la Villa Reale, con il suo incredibile parco ricco di dettagli magici e curiosi, come il piccolo teatro dove suonò Paganini.

5.
Tappa 5
San Pancrazio

Villa della Specola, in località San Pancrazio, risalta da lontano, in cima alla collina. Progettata come osservatorio astronomico, sfortunate vicende costrinsero linvece 'architetto Nottolini e i Borboni ad abbandonare i lavori e convertire l'edificio in una villa nobiliare di belle forme neoclassiche.

Villa della Specola, in località San Pancrazio, risalta da lontano, in cima alla collina. Progettata come osservatorio astronomico, sfortunate vicende costrinsero linvece 'architetto Nottolini e i Borboni ad abbandonare i lavori e convertire l'edificio in una villa nobiliare di belle forme neoclassiche.

6.
Tappa 6
Ponte a Moriano

Il Ponte di Moriano nel IX secolo era "accudito" da un'associazione di confratelli che gestiva anche un ospedale per i pellegrini e una residenza a pagamento per i viaggiatori. Questa strettoia, che segna l'ingresso alla Valle del Serchio, era già abitata in epoca etrusca e romana, come testimoniano alcuni bronzetti ritrovati presso la chiesa di San Gimignano.

Il Ponte di Moriano nel IX secolo era "accudito" da un'associazione di confratelli che gestiva anche un ospedale per i pellegrini e una residenza a pagamento per i viaggiatori. Questa strettoia, che segna l'ingresso alla Valle del Serchio, era già abitata in epoca etrusca e romana, come testimoniano alcuni bronzetti ritrovati presso la chiesa di San Gimignano.

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