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Itinerari
In moto lungo la via Chiantigiana

Tra curve e acquerelli naturali sulle colline del Chianti

Come recita il nome stesso, la Chiantigiana è quella divertente striscia d'asfalto disegnata sulle colline del Chianti, tra curve e acquerelli naturali unisce Firenze a Siena, passando per Greve, sede del Museo del Vino. Si tratta di una rotta che onora l'enogastronomia e la saggezza di un tempo: un buon bicchiere di vino fa buon sangue!
 
Allora, se siete pronti, impostate il vostro GPS: le nostre tappe sono Badia a Ripoli, Grassina, Greve in Chianti, Castellina in Chianti e Siena.
1.
Prima tappa
Da Bagno a Ripoli verso Impruneta

A sud di Firenze la via di fuga dal caos cittadino si chiama SR222: per gli amici, Chiantigiana. Si prende da Badia a Ripoli, attraversando Ponte a Ema fino a raggiungere Grassina, dove due simpatici curvoni cancellano la città e disegnano le prime tracce di campagna. Con direttrice Siena, è una rotta dalle mille divagazioni... tutte meritevoli. A destra ci prova l'Impruneta, a sinistra San Polo in Chianti: ma è troppo presto per andarsene, e comunque replicheranno più avanti. Una mezzeria poco reattiva invita ad alzare il ritmo: guardatevi le spalle dagli autovelox.

Costeggiando i campi dell'Ugolino, a meno che non siate appassionati di golf, la strada si fa piacevole e in cresta, svelando di chilometro in chilometro il paesaggio toscano. Si raggiunge così Strada in Chianti e con un colpo di gas arriva il bivio, a sinistra, per Cintoia: l'acqua fa bene, ma un buon bicchier di vino tira di più. E così proseguiamo.

A sud di Firenze la via di fuga dal caos cittadino si chiama SR222: per gli amici, Chiantigiana. Si prende da Badia a Ripoli, attraversando Ponte a Ema fino a raggiungere Grassina, dove due simpatici curvoni cancellano la città e disegnano le prime tracce di campagna. Con direttrice Siena, è una rotta dalle mille divagazioni... tutte meritevoli. A destra ci prova l'Impruneta, a sinistra San Polo in Chianti: ma è troppo presto per andarsene, e comunque replicheranno più avanti. Una mezzeria poco reattiva invita ad alzare il ritmo: guardatevi le spalle dagli autovelox.

Costeggiando i campi dell'Ugolino, a meno che non siate appassionati di golf, la strada si fa piacevole e in cresta, svelando di chilometro in chilometro il paesaggio toscano. Si raggiunge così Strada in Chianti e con un colpo di gas arriva il bivio, a sinistra, per Cintoia: l'acqua fa bene, ma un buon bicchier di vino tira di più. E così proseguiamo.

2.
Seconda tappa
Montefioralle e Greve

Complici le vigne, tra Chiocchio e Spedaluzzo, la SR222 regala autentiche cartoline d'autore e un gustoso cavatappi. Presso Le Bolle un bivio a destra invita sul Passo dei Pecorai, ma non fatevi ingannare: divertente ma leggero. La promessa di due fascinosi castelli (Verrazzano e Montefioralle) mantiene dritto il manubrio.

Benarrivati a Greve, cittadina nel cuore del Chianti. In passato era il mercato del castello di Montefioralle, e ogni sabato mattina replica accogliendo tutti nella sua incantevole piazza: all'apice la propositura di Santa Croce, tutto intorno stuzzicanti botteghe gastronomiche riparate dai portici. Una su tutte: l'Antica Macelleria Falorni, dispensatrice di ottima norcineria locale fin dal 1729. A bordo strada, l'ingresso al Museo del Vino è dovuto: è un viaggio inebriante, tra vecchie fotografie, documenti e attrezzi del mestiere, per non parlare della curiosa collezione di oltre 180 cavatappi diversi!

Complici le vigne, tra Chiocchio e Spedaluzzo, la SR222 regala autentiche cartoline d'autore e un gustoso cavatappi. Presso Le Bolle un bivio a destra invita sul Passo dei Pecorai, ma non fatevi ingannare: divertente ma leggero. La promessa di due fascinosi castelli (Verrazzano e Montefioralle) mantiene dritto il manubrio.

Benarrivati a Greve, cittadina nel cuore del Chianti. In passato era il mercato del castello di Montefioralle, e ogni sabato mattina replica accogliendo tutti nella sua incantevole piazza: all'apice la propositura di Santa Croce, tutto intorno stuzzicanti botteghe gastronomiche riparate dai portici. Una su tutte: l'Antica Macelleria Falorni, dispensatrice di ottima norcineria locale fin dal 1729. A bordo strada, l'ingresso al Museo del Vino è dovuto: è un viaggio inebriante, tra vecchie fotografie, documenti e attrezzi del mestiere, per non parlare della curiosa collezione di oltre 180 cavatappi diversi!

3.
Terza tappa
Da Castellina in Chianti a Siena

Se siete riusciti a rimanere sobri, una scappata a/r sulla SP16 verso Dudda riporterà le gomme in temperatura. Se il disegno stradale non si è dimostrato all'altezza dei paesaggi vedrete che si farà perdonare presto. La scalata curviforme verso Panzano sblocca il manubrio. Qui, l'estroso motociclista e macellaio Mario Cecchini, che tra una curve e una bistecca trova anche il tempo per recitare Dante. L'ariosa terrazza panoramica e la vicina Pieve di San Leonino rallentano l'itinerario.

Dal bivio per Radda in Chianti e Volpaia (splendido borgo), una matassa di curve e tornanti puntano Pietrafitta impennandosi fino al 15%. La bella Castellina in Chianti è anche crocevia diabolico: ultima tentazione per lasciare la SR222. Il fedele alla Chiantigiana viene premiato con: ampi curvoni vista bosco di cipressi, una necropoli etrusca (del Poggino), il borgo di Fonterutoli (castello e casa vinicola), e qualche altro groviglio di bitume sul finale, tra Molino di Querciagrossa e Querciagrossa. E' in arrivo Siena: descriverla in poche parole non è possibile, lasciatevi trasportare alla sua scoperta concedendole tutto il tempo necessario... ne rimarrete stregati.

Se siete riusciti a rimanere sobri, una scappata a/r sulla SP16 verso Dudda riporterà le gomme in temperatura. Se il disegno stradale non si è dimostrato all'altezza dei paesaggi vedrete che si farà perdonare presto. La scalata curviforme verso Panzano sblocca il manubrio. Qui, l'estroso motociclista e macellaio Mario Cecchini, che tra una curve e una bistecca trova anche il tempo per recitare Dante. L'ariosa terrazza panoramica e la vicina Pieve di San Leonino rallentano l'itinerario.

Dal bivio per Radda in Chianti e Volpaia (splendido borgo), una matassa di curve e tornanti puntano Pietrafitta impennandosi fino al 15%. La bella Castellina in Chianti è anche crocevia diabolico: ultima tentazione per lasciare la SR222. Il fedele alla Chiantigiana viene premiato con: ampi curvoni vista bosco di cipressi, una necropoli etrusca (del Poggino), il borgo di Fonterutoli (castello e casa vinicola), e qualche altro groviglio di bitume sul finale, tra Molino di Querciagrossa e Querciagrossa. E' in arrivo Siena: descriverla in poche parole non è possibile, lasciatevi trasportare alla sua scoperta concedendole tutto il tempo necessario... ne rimarrete stregati.

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