Acquario Mediterraneo della Costa d'Argento
L'Acquario Mediterraneo dell'Argentario è dotato di diciassette vasche di cui sette panoramiche e accoglie centinaia di specie animali e vegetali quali cernie, murene, squali, cavallucci di mare, polpi, gattopardi, aragoste, posidonia e molte altre. L'acquario è stato realizzato con l’intento di riprodurre più fedelmente possibile gli ecosistemi più indicativi del litorale della Costa d’Argento. L’Acquario è inoltre collegato con il Centro Didattico di Biologia Marina e con il Centro Recupero Cetacei.
Mostre permanenti della Fortezza Spagnola: Memorie Sommerse e Maestri d'Ascia
La Fortezza Spagnola, che sovrasta il centro storico, era un edificio militare edificato, per difendere il nucleo abitato e il porto dalle incursioni piratesche, nei primi anni del XVII secolo. La Fortezza è sede di due mostre permanenti che preludono ad un futuro Museo del Mare: il Museo dei Maestri d'Ascia e la mostra "Memorie Sommerse". Il percorso museale occupa i due piani della Fortezza in cui sono ospitati i reperti per lo più di epoca romana, recuperati nelle acque dell'Arcipelago Toscano.
Acquario della Laguna di Orbetello
La mostra dell’Acquario della Laguna” di Orbetello con sede in Talamone, è collegata alla fauna e alla flora della Laguna di Orbetello. La mostra offre al visitatore un quadro completo della vita e delle attività lagunari.
Mostra permanente del Frontone di Talamone
Nella zona sono stati ritrovati frammenti che componevano il grande Frontone di terracotta, collocato a metà del II secolo a. C. come decorazione del tempio etrusco che sorgeva sul Poggio del Talamonaccio. L'altorilievo in terracotta rappresenta il mito dei "Sette a Tebe" che narrava il drammatico epilogo della guerra fratricida fra Eteocle e Polinice, figli di Edipo e Giocasta.
Museo Archeologico di Orbetello
L’esposizione ospita le ricche testimonianze archeologiche dell’area con reperti di particolare pregio provenienti da Orbetello (corredi dalle necropoli etrusche localizzate sull’istmo) e da Talamone (corredi tombali, stipi votive della Collezione Vivarelli e del Genio Militare con armi e strumenti agricoli miniaturistici e a grandezza naturale), rinvenuti in massima parte nell’’800 e all’inizio del ‘900.
Museo della Cultura Contadina
Il museo ha per tema il territorio e la società rurale della Maremma Meridionale dal primo ‘900 alla bonifica e alla Riforma Fondiaria (1951-1960). Nella prima sala viene illustrata la storia sociale del periodo che va dal primo ‘900 al 1948, con particolare riferimento alle lotte per la terra, al disagio mezzadrile e ai ripetuti episodi di occupazione del latifondo. Vi sono esposti riproduzioni di quadri, pannelli in cui sono raccolti strumenti e oggetti di lavoro e di vita quotidiana e una sequenza di fotografie di vecchi fabbricati rurali della campagna tra Capalbio, Albinia, Marsiliana. La seconda sala mette a fuoco le trasformazioni del paesaggio: è infatti dedicata al periodo che, a partire dal 1930 con la nascita del Consorzio Bonifica Osa-Albegna, vide le grandi opere di bonifica idraulica e agraria, con la costruzione degli argini dei fiumi Albegna e Osa. Nell’ultima sala viene ripercorso il periodo tra il 1951 e il 1977, caratterizzato dall’inizio della Riforma Fondiaria e dalla conseguente istituzione dell’Ente Maremma.